Come già vi avevamo segnalato qualche settimana fa continuano le chiusure dei mattatoi e macelli in tutto il mondo, a causa dei contagi da covid-19.
L’ultimo mattatoio chiuso, in ordine di tempo, è il mattatoio di Tonnies, in Germania, nella Renania settentrionale. Proprio questo mattatoio è il più grande centro di macellazione e trasformazione della carne in Europa. Qui ogni giorno si lavorano migliaia di capi animali in una filiera che vede anche l’uomo lavorare in condizioni quanto meno pericolose dal punto di vista igienico-ambientale. 7000 dipendenti a stretto contatto diverse ore al giorno in locali con impianti di areazione molto potenti e che quindi favoriscono il diffondersi dei virus. L’impianto, dopo aver trovato oltre 1500 positivi al covid-19 è stato chiuso a tempo indeterminato.
Stessa sorte è toccata a molti altri mattatoi in tutto il mondo (Stati Uniti, Canada, Spagna, Germania, Brasile, Australia, Regno Unito), tutti macelli intensivi dove, oltre a non rispettare spesso le norme igieniche, l’alto numero di dipendenti è costretto a lavorare senza mantenere le distanze di sicurezza e per più di 10 ore al giorno. In questi mattatoi, infatti, lavorano spesso persone che fanno parte delle classi più svantaggiate e provenienti da altri paesi (immigrati) che quindi si trovano a lavorare e vivere in pessime condizioni, ecco che ci troviamo quindi davanti a focolai in quasi tutti questi stabilimenti.
