Trascorri una giornata all’insegna della salute e del divertimento in un bosco incontaminto dove raccogliere le tue specialità preferite, scoprendo un territorio che ti accoglierà e ti sorprenderà per la sua bellezza.
APERTURA NUOVA STAGIONE. Si riapre alla riserva la stagione dei funghi. Vieni a trovarci a Manciano, prenota la tua uscita per sabato 10 settembre, siamo aperti dalla 6:30 alle 15.
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La azienda agricola I Piaceri della Maremma offre la possibilità a tutti gli amanti dei funghi di venire a scoprire la grande quantità e qualità micologica presente nel nostro territorio.
Dove siamo e come arrivare: vedi mappa su GoogleMap
Il terreno dell’azienda agricola I piaceri della Maremma è un’area storicamente gettonata da famiglie e fungaroli, in quanto da sempre molto produttiva. Al suo interno è presente un ericeto di 12 ettari, caratterizzato da una notevole produttività di funghi tanto da essere nominato “Pian del Leccione” e seguito da innumerevoli fungaroli della zona.
Clima di tipo mediterraneo, estati calde e asciutte, inverni miti e relativamente piovosi. Le temperature medie annue si aggirano intorno ai 14,5 ° C con valori minimi, nei mesi di gennaio e febbraio, di 6-8°C e valori massimi medi, nei mesi di luglio- Agosto di 26-28°C.
Il regime pluviometrico è caratterizzato da due picchi, uno principale in autunno ed un altro secondario all’inizio della primavera. La stagione meno piovosa è l’estate caratterizzata da un prolungato periodo di siccità che va da giugno fino a metà settembre, con una temperatura elevata e una ridotta escursione termica.
I valori di piovosità medi annui si aggirano intorno ai 750 mm.
In base ai suddetti dati di temperatura, l’area aziendale rientra nella “sotto zona media del Lauretum, secondo tipo con siccità estiva” in base alla classificazione fitoclimatica del Pavari.
La superficie forestale dell’azienda assomma a circa 121.90 ettari con l’aggiunta in larga parte da cedui di latifoglie con una piccola arca governata ad alto fusto, ed un’area occupata da un ericeto. Fra i cedui la formazione nettamente prevalente è quella delle latifoglie, con prevalenza di specie quercine che assume la fisionomia della ceramica nelle sue diverse tipologie. Il cerro rimane la specie prevalente e caratterizzante di tutta la protezione forestale. Tale specie, la più diffusa in Toscana, combina la rusticità della roverelle con la maggiore necessità della rovere e della farnia,ha la funzione di occupare una vasta gamma di campi che vanno dalle migliori esposizioni a quelle degli uomini di fondovalle.
Oltre al cerro ed il carpino bianco, sono presenti altre essenze forestali di minore entità quali la roverella, il leccio, la rovere e altre quercine ibride e di classificazione incerta. Oltre a queste troviamo l’orniello, il frassino, l’acero trilobo, il ciavardello, l’olmo, il faggio.Nelle altre aree boscate ubicate nell’area centro-meridionale dell’attività, la zona del pianofortearbustivo e formata da corbezzolo, abbinato all’erica, biancospino, ligustro, corniolo e nuscus e nelle altre specie, presenti nelle cerrete.
Probabilità
fruttificazione funghina
40%
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In collaborazione con
A.M.E.R. Onlus
Associazione Micologica Ecologica Romana
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Orario: dalle 6.30 alle 16:00
Parcheggio: vedi mappa
Animali: consentiti
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A cura della A.M.E.R. Onlus Associazione Micologica Ecologica Romana
(Scop.) Pers. 1801
Cappello fino ad oltre 20 cm, colore rosso-arancio uniforme, lucido, glabro o con grossi lembi bianchi del velo generale e margine nettamente striato. Lamelle giallo-zolfo, libere, fitte. Gambo giallo-zolfo, farcito, con base non bulbosa. Anello giallo, membranoso, pendulo, striato, persistente. Volva membranosa, sacciforme, bianca, consistente, staccata dal gambo, lobata, provvista all’interno da una cercinatura basale circolare. Carne gialla. Habitat latifoglie, specialmente querce, castagni e faggi. Commestibile anche da cruda.
Bull. 1789
Cappello di notevoli dimensioni uniformemente color bruno-cioccolato, testa di moro, cuticola liscia asciutta, tomentosa. Tubuli e pori a lungo bianchi, poi gìallì infine verdognoli. Gambo ventricoso o cilindrico fondamentalmente bruno-chiaro e bruno, ornato in alto da un reticolo bruno-scuro. Carne con odore fungino, bianca, immutabile. Habitat latifoglie. Ottimo commestibile.
Schaeff. 1763
Cappello di medie dimensioni, color bruno pallido, caffelatte, nocciola. Cuticola asciutta, vellutata, dissociabilein areole a tempo secco. Tuboli e pori per lungo tempo bianchi, poi tardivamente gialli, infine verdastri. Gambo generalmente allungato fondamentalmente color nocciola, provvisto fino alla base di un reticolo bruno. Carne con odore fungino, bianca nella zona sottocuticolare, immutabile, citrina nella zona di impianto dei tubuli. Spugnosa nel cappello, cremoso-fibrosa nel gambo. Habitat latifoglie e aghifoglie. Ottimo commestibile.
(Fr.) Donk 1962
Cappello di dimensioni medie, cuticola asciutta, sericea, liscia, biancastra o bianco-crema-ocracea. Lamelle adnate, molto fitte, biancastre o crema. Gambo pieno, da cilindrico a leggermente clavato, biancastro. Carne consistente, dura, bianca, con odore e sapore forte di farina. Habitat in boschi di conifere e latifoglie, in particolare vicino a Rosaceae. Commestibile.
P.D. Orton 1969
Cappello fino a 10 cm., giallo con tonalità olivastre, si macchia di ruggine alla manipolazione, molto lobato, glabro, carnoso. Imenoforo concolore al cappello, costituito da spesse pliche decorrenti, si macchia di ruggine alla manipolazione. Gambo cilindrico, svasato verso l’alto, concolore al cappello poi color ruggine. Carne bianca con odore tenue fruttato e sapore dolce, arrossante al taglio. Habitat cresce nelle zone boschive di latifoglie. Commestibile il classico e conosciutissimo “Galletto” o “Finferlo”.
(L.) Pers. 1825
Cappello fino a 10 cm., a forma di trombetta o di imbuto, con cavità centrale che si prolunga fin quasi alla base del gambo, di colore da grigio cenere al nero-bluastro, con piccole squame più scure, più chiaro a tempo asciutto, margine irregolare, ondulato. Imenoforo concolore al cappello e rivestito da rugosità poco rilevate, fortemente decorrente. Gambo grigio cenere o bluastro o nerastro. Carne grigiastra con odore fruttato. Habitat in terreno umido nei boschi a gruppi di numerosi individui. Commestibile, denominato “Trombetta dei morti”.
(DC.) Vizzini & Angelini 2014 (Agrocybe aegerita (V. Brig.) Singer)
Cappello fino a 10 cm, da giovane bruno-fulvo scuro unito, poi più pallido da adulto fino a biancastro, sovente rugoloso. Lamelle pallide, poi bruno-cannella. Gambo bianco, imbrunente a maturazione, cespitoso. Anello membranaceo. Carne bianca con odore gradevole. Habitat cresce cespitoso su latifoglie, in particolare olmi, pioppi, salici, ecc. Commestibile conosciutissimo fin dall’antichità con il nome di “Piopparello” ed è facilmente coltivabile.
Jacobsson & E. Larss. 2007
Cappello fino a 10 cm, asciutto, bianco con sfumature giallastro-avorio, spesso ondulato, carnoso e sodo. Lamelle bianche, decorrenti, spesse. Gambo bianco-ocraceo robusto. Carne bianca con odore di latte bollito. Habitat cresce di preferenza sotto querce e faggi. Commestibile.
(Schaeff.) Fr. 1836
Cappello fino a 15 cm, da emisferico nel giovane a convesso, di colore verde, verde muffa, verde chiaro, talvolta decolorato fino a biancastro, fortemente screpolato-areolato. Lamelle bianche. Gambo bianco, robusto. Carne bianca. Habitat cresce solo nei boschi di latifoglia, quercia o castagno. Commestibile.
(Scop.) Singer 1948
Cappello fino a 30 e più cm con squame più o meno grossolane e circolari, ocra-brunastre su fondo pallido. Lamelle bianche, fitte, libere. Gambo slanciato, alto fino a 30-40 cm., grossolanamente ornato da escoriazioni brunastre, con bulbo evidente. Anello doppio, spesso, quasi carnoso, mobile. Carne bianca, immutabile. Habitat molto comune nei boschi e nei luoghi aperti. Commestibile. È conosciuta con il nome di “Mazza di tamburo”.
(L.) Pers. 1801
Mitra fino a 14 cm di diametro, globosa provvista di alveoli poligonali o tondi, profondi. Imenoforo liscio, giallo miele o giallo dorato, talvolta con macchie rugginose. Gambo subcilindrico più largo alla base, forforaceo, bianco, ocraceo, cavo. Carne elastica, tenace con sapore dolce e odore spermatico. Habitat nei boschi di latifoglie, associati ad alberi di ulmus, in primavera. Commestibile.
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